Il coach è un personal trainer, ovvero un professionista dotato di un metodo, che attraverso esercizi, suggestioni, stimoli e un piano di lavoro, porta il coachee a conseguire il risultato concordato. Naturalmente, garantisce al suo coachee la riservatezza sul processo stesso, e questo anche quando a pagare è l’azienda per la quale il coachee lavora.
Secondo alcune Scuole il coach è competente nella materia del coaching, cioè dell’obiettivo che il coachee vuole conseguire, poniamo l’espressività nel cantare o l’abilità nel gestire riunioni di lavoro. Secondo altri invece la competenza specifica non è necessaria, o è addirittura fuorviante, perché potrebbe indurre il coach a suggerire soluzioni invece di farle emergere nella relazione con il coachee. Perché se è il coachee a vedere autonomamente la soluzione, è molto probabile che la adotterà e che gli sia congeniale. Mentre se gli viene suggerita dall’esterno rimane in qualche modo estranea, problematica, forse non idonea.
Alcuni coach hanno acquisito una qualificazione attraverso corsi pluriennali specifici, che di solito seguono una laurea in psicologia o altre discipline umanistiche o di supporto. Altri invece utilizzano un metodo che hanno elaborato attraverso l’esperienza, spesso in aree legate alla formazione e alla consulenza, alla terapia psicologica, nonché alla pratica specifica. (cfr in questo sito “regolamentare il coaching?“).