Negli Stati Uniti, in UK, in altri Paesi Europei, si inizia a costruire un CV a partire dalle scuole superiori. Ovvero i ragazzi si procurano stage ed esperienze di lavoro e di volontariato, frequentano corsi, acquisiscono skills già da prima della scelta della Facoltà Universitaria.
Per farlo in modo mirato, e non a orecchio su quel che dicono i fratelli maggiori degli amici, o sulla falsariga dell’esperienza datata dei genitori, è utile avvalersi di strumenti esterni, come coaching mirato, test, assessment cognitivi.
I percorsi formativi strutturati per studenti universitari, in cui il coaching occupa uno spazio rilevante, permettono loro di essere consapevoli delle proprie scelte accademiche, delle proprie attitudini e delle proprie potenzialità. Del rapporto costi/benefici. Di ciò che si desidera dal lavoro e dalla carriera. In modo da bilanciare questi elementi, decidere come e quanto indirizzare le proprie energie, evitare di perdersi per strada.
Infatti lo sviluppo personale e l’esperienza sono fondamentali e complementari per affrontare il mondo del lavoro.
Costruire un percorso significa proprio dirigere lo studente verso scelte consapevoli che sviluppano il suo approccio cosciente e non mediato (famiglie, contesto sociale ecc.) alla professione ambita.
L’esperienza presso un’azienda, identificata nell’ambito del Path, rappresenta in un certo senso l’applicazione pratica di quanto appreso anche a livello personale nel corso delle varie fasi del percorso stesso. Stage mirati, quindi, e non semplicemente occasioni colte al volo.
La profonda conoscenza dello studente da una parte e delle richieste aziendali dall’altra, permette il fatidico match tra mondo accademico e mondo aziendale:
- accelerando l’accesso ad un lavoro qualificato
- riducendo il rischio di ripensamenti nel corso degli studi
- riducendo il rischio di intraprendere una carriera distante dalle proprie aspirazioni o attitudini profonde.