L’identità dell’organizzazione non sempre cambia con la stessa velocità con la quale si vorrebbero realizzare i processi di riorganizzazione. Ce lo ricorda Luigi De Bernardis su Brain Cooperation, traendo spunto da uno studio HBS su FBI.
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In tempi di radicale cambiamento, c’è da considerare il ruolo molto forte che gioca l’identità dell’organizzazione, che non sempre cambia con la stessa velocità con la quale si vorrebbero realizzare i processi di riorganizzazione. In uno studio recente un gruppo di ricercatori della Harvard Business School ha esaminato la relazione tra progettazione organizzativa e identità organizzativa.
In particolare i ricercatori hanno analizzato come il Federal Bureau of Investigation (FBI) si è trasformato dopo la scossa drastica degli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001.
Le conclusioni a cui sono giunti riguardo all’interazione tra progettazione e identità in tempi di radicale cambiamento sono riconducibili ai seguenti principi:
- 1. l’attenzione del management deve essere ben focalizzata. Sia la ri-progettazione che il cambio d’identità richiedono molta cura e attenzione da parte dell’intero management, entrambe da considerarsi come risorse limitata.
- 2. cambiare attraverso la sperimentazione. All’inizio di un percorso di cambiamento, il management spesso non sa di quale struttura e identità l’organizzazione abbia bisogno. Entrambe devono essere scoperti attraverso la sperimentazione.
- 3. allineamento dinamico. Un’organizzazione ha benefici quando la sua ri-progettazione e la sua identità sono allineate, nel senso che ciascuna sostiene l’altra. Ciò è ancora più complesso laddove esistano strutture molto articolate e decentrate. In tal caso una condizione essenziale è che gli individui siano aiutati ad esprimere una forte consapevolezza del “chi siamo” e una visione condivisa del futuro.
- 4. flessibilità differenziale. Il disegno di un’organizzazione è più flessibile della sua identità, nel senso che il design può essere cambiato più velocemente e più spesso, rispetto all’identità che ha forti radici nella cultura organizzativa sedimentatasi nel tempo.
Per approfondire leggi L. De Bernardis: Chi siamo e cosa vorremmo essere