Voglio raccontare una mia esperienza appena conclusa.
Circa 2 mesi fa sono stata chiamata da un mio cliente – una banca – per un’attività di team. L’obiettivo delle attività: ingaggiare un executive team.
Il team da ingaggiare è composto dai primi riporti del Direttore Generale. Team che a causa di molti cambiamenti inaspettati e repentini, a volte anche apparentemente contraddittori tra loro, aveva perso la fiducia nel macro progetto aziendale, con conseguente perdita di motivazione.
Inizialmente avevamo concordato un lavoro di team coaching, e il tempo individuato era stato di 1 gg. A causa di un contrattempo aziendale inaspettato anche per il Direttore Generale (coinvolto direttamente nel team) il tempo disponibile da 1 giorno è passato a mezza giornata.
Ma il cliente si aspettava il medesimo risultato definito in origine.
A quel punto mi sono detta: che sfida ho davanti a me! come posso fare? quali strumenti e quali metodi ho a disposizione?
Ecco che ho seguito un’intuizione; ho utilizzato il metodo del Brief Coaching, metodo che finora avevo utilizzato solo durante le sessioni di coaching individuale.
Abbiamo lavorato focalizzandoci esclusivamente sulla soluzione bypassando l’esplorazione della problematica.
Il risultato?
- Soluzione individuata ed esplicitata in un piano di azione immediatamente fattibile.
- Team ingaggiato.
- E dopo un mese e mezzo circa? Il team nel suo insieme e ciascun membro del team sono focalizzati nel portare avanti il piano di azione definito.
Risultati efficaci, concreti, misurabili (e misurati) con un risparmio di circa il 40% del tempo. Tutto questo è Solution Focus!
Quale differenza c’è tra il coaching breve orientato alla soluzione e il coaching tradizionale?
- Il primo bypassa tutta la fase esplorativa della situazione (AS IS) e si concentra sulla soluzione -se è in linea di massima individuata- o sull’individuazione della soluzione. Attraverso una metodologia precisa. Nel caso specifico il team senza necessariamente sapere cosa fosse il coaching si è trovato a lavorare sulla soluzione preferita, partendo dalla soluzione ideale individuale.
- La grande differenza è che non esplorando la tematica -spesso vista e vissuta come un problema- si investe energia solo sulla soluzione. Il team sapeva bene quale fosse la problematica, non aveva bisogno di continuare a parlarne!
Concludo citando una frase di Antoine de Saint-Exupéry: “La perfezione si ottiene non quando non si ha più nulla da aggiungere, ma quando non si ha più nulla da togliere”.