Eccomi qui, seduta a un caffè con una collega.

‘Che fine- anche se la parola fine non mi piace!- abbiamo fatto noi counselor? Il coach è il coach, ma il counselor chi è?”

La collega ha uno sguardo interrogativo. Continuo.

“Ieri un coach mi presenta a un suo cliente. Mi suggerisce: <Meglio tu non dica che sei counselor, non capirebbe; lui sa che cosa è il coaching>”. 

La collega si rilassa sulla sedia, mi guarda, sbuffa e parte come suo solito: “Ma quanti appuntamenti da un buon parrucchiere ti saresti pagata invece di fare tutto quel corso!?”

Non rispondo. Penso ai tre anni trascorsi nella scuola di counselling, ai sabati, alle domeniche, ai rientri affannati dall’estero per frequentare le lezioni, all’organizzazione familiare… a tutto insomma. Ero rimasta folgorata dal counselling durante un corso a cui mi aveva iscritto il mio capo con la collega della Formazione. Ricordo ancora il titolo: ‘Come gestire le persone con il counselling’. La scuola era, è una delle scuole di business di una delle università più prestigiose in Italia, in Europa.

Counseling. Abbiamo imparato ad accompagnare le persone in fasi di passaggio come lutti e abbandoni, cambio di lavoro e di città,  evoluzione di ruolo professionale o personale. Disagi da gestire, non certo patologie da curare. Disagi che però la sentenza del TAR del Lazio del novembre 2015 affida esclusivamente agli psicologi.

Si dice che le persone attratte da certi studi abbiano  problemi personali da risolvere piuttosto che problemi altrui da conoscere. Vero? Mah.

Se quel percorso mi ha aiutata? Certamente. Faticoso ma senza dubbio significativo. L’avevo scelto anche su suggerimento di una docente di quel corso che si era diplomata come counselor. Ma counselor, in inglese, non significa consigliere? Eppure noi counselor di consigli non dobbiamo pensare di darne neanche con il pensiero!

Ci sono stati anni in cui le scuole di counselling sono proliferate. Ora alcune di queste hanno cambiato nome o quanto meno non danno così evidenza alla parola counselling. Oppure puntano sull’insegnare tecniche di counseling a operatori sociali, insegnanti, medici, psicologi. E noi, i counselor diplomati, che cosa facciamo? Potremmo cambiare nome?

E se è vero che sono le persone che associandosi creano l’associazione di competenze e non l’associazione che crea la professione delle persone, inventiamo noi counselor apolidi una rete, una associazione altra in cui riunirci! Per fare cosa? Scambiare, integrare, innovare per non smettere di studiare, di formarci.  Almeno in questo potremo distinguerci.

 

Scrivetemi, qui rispondendo a questo articolo, o su <simonetta.bartorelli@gmail.com> oppure su Linkedin. Scrivetemi, ragioniamo insieme: siamo in tanti ad avere questo problema di identità e di sbocco professionale.

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Di Simonetta Bartorelli

I’ve covered the entire professional path within international and complex organization HR Dept’s, as follows: Consulting company for Executive search and development: Korn Ferry, EMEA projects coordination manager. Heidrick&Struggles. Intl’ Assignment manager. Industry: Fiat Auto SpA. Organization analyst. Techint SpA. Corporate Recruiting, Selection and Professional Development manager. Saipem (ENI). Corporate Recruiting, Selection and Local Content manager. The activities and projects I carried out, have always been focused to improving the relation between employees and management towards business goals achievement, in particular: establishing and maintaining a HR ‘consulting’ function for the organization development; developing a responsive and proactive approach to all inquiries and issues across the various departments; designing, putting into effects and monitoring local and international initiatives for HR recruiting and development. To date, as counselor HR consultant, I’m engaged in organization development consulting projects. Moreover, since 2003 I have been member of young graduate career counseling team at L.Bocconi University (POL) Milan. Since 2010, member of CPC (Coaching Practice Community) Milan AIF. Since 2012 I have been learning neuroscience. I’m Emergenetics certified associate to deliver Emergenetics neuroscience-based questionnaire. The questionnaire is leading up to people and team growth.