A volte ci sono bambine o bambini con doti fisiche naturali -parlando di danza, il nostro settore- che potrebbero fare molto di più, se non fossero montati dalle mamme che vedono già la Carla Fracci o il Bolle della situazione, montando loro letteralmente la testa e quindi non spronandoli! E in questo caso il talento è letteralmente buttato via!
Come si ottengono i risultati? Devono essere spronati nel modo giusto da insegnanti e genitori, ma non lodandoli in continuazione!!! E’ giusto premiarli e lodarli, quando eseguono correttamente gli esercici, ma anche e soprattutto dire loro che non si finisce mai di imparare.
Questo è un concetto che pochi capiscono, perché antepongono la presunzione al voler migliorare. Ovviamente -non sempre per fortuna, ma molto spesso- in famiglia non lo capiscono e fanno, in un certo senso, la loro rovina!
Poi c’è chi ha talento nella tecnica, ma trasmette poche emozioni. L’interpretazione è una dote naturale… l’insegnante può insistere sull’espressione, ma se non c’è… è dura. D’altronde lo si vede anche tra i grandi professionisti: non tutti trasmettono le stesse emozioni.
Infine, l’insegnante deve saper cogliere, sfruttare le qualità, consigliando -sempre dopo una buona impostazione classica- se continuare con il Classico o proseguire con il Moderno.
Ovvero, ponendosi come un vero e proprio coach o mentore, deve essere in grado di stimolare l’allievo nella direzione che gli è più congeniale, aiutandolo a capire quale è; dopo averne rafforzato le basi.
L’incidente o l’insuccesso non devono far mollare… prova e fallisci, ma riprova e riprova. Anche qui, il ruolo dell’insegnante coach può rivelarsi determinante.