Scelte e investimenti per iniziare la professione di coach. Perché la scuola non basta
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Primi concetti di marketing per coach
Il mondo del Coaching è molto ampio, ma ruota attorno a dei concetti che possiamo definire i fondamenti.
- Il primo concetto è che il Coaching non è una commodity, quindi – come molte professioni d’altronde – occorre specializzarsi.
- Il secondo punto importante è che non basta fare un corso della durata di 100 ore e un esame finale per diventare un coach professionista.
Se il nostro obiettivo è inserirci nel mercato, e quindi trovare potenziali clienti disposti a pagare (da 80 a 120€ all’ora di media) occorre ben altro.
Quindi finita la scuola di Coaching si è tutt’altro che arrivati, è in realtà solo l’inizio di un lungo percorso.
Come specializzarsi e scegliere la propria nicchia di coaching per un marketing efficace?
Per te che stai approcciando a questo mondo, ti suggerisco di iniziare con qualcuno che ti dia una mano a capire quali sono le tue competenze, i tuoi valori e i tuoi desideri per trovare la tua nicchia. Non è solo un percorso individuale, è un’esigenza soprattutto di mercato.
Anche se il metodo del Coaching è lo stesso per tutti i settori, il tuo interlocutore vuole un professionista che parli il suo linguaggio.
Ad esempio, un CEO di una grande azienda cercherà un coach che sia stato un manager di un livello simile al suo, con cui si sentirà in sintonia e che capirà il suo lessico per un rapporto più empatico.
Un altro esempio sono le donne che vogliono immettersi nel lavoro dopo la maternità. Cercheranno un coach donna che abbia vissuto una situazione analoga.
Non c’è una ricerca di consigli, non bisogna dire al coachee che cosa dovrebbe fare, è proprio una questione di linguaggio e credibilità.
Occorre quasi vedersi come una start up e concentrarsi, focalizzarsi, valutando le proprie competenze ed esperienze del passato.
Organizza il tuo percorso commerciale come coach
Ricordati che chi ti compra vuole che tu gli risolva un problema.
Quindi la comunicazione della tua offerta deve far capire quali problemi risolvi e il cliente ti deve riconoscere come uno che gli può dare una mano concretamente.
Ecco perché – a volte o forse spesso – al mercato devi presentare un percorso che può includere mentoring, formazione o consulenza.
Basta essere chiari nella differenza e dire quando una sessione sarà di coaching e/o quando sarà d’altro.
Poi, sembrerà banale, ma più lavori più fai esperienza.
Se io lavoro con i teenagers imparo i loro problemi, se lavoro con i dirigenti farò altrettanto.
Quante sessioni proporre al cliente ?
Se tu chiedi al coachee quante sessioni è disposto a fare, la sua risposta sarà quasi certamente 1 oppure al massimo 2. Ancor più se sa di spendere 100-120€ a sessione.
Questo significa che dopo le prime due sessioni, dovrai di nuovo vendergli il percorso, e lui magari non sarà disposto ad accettare perché non vedrà un seguito.
Quindi non chiedere al coachee quante sessioni, ma digli tu quante saranno (6 o 8 ad esempio). Tu gli presenti il percorso e gli spiegherai la durata, magari di altrettante settimane. Poi comunichi che gli risolvi il suo problema con X sessioni e con un costo Y.
Puoi anche dirgli di pagare a rate, ma devi avere un percorso definito per quantità di incontri, tempi e costi, in modo da dargli la direzione che vuoi tu.
Il pricing
Se lavori con una persona, ovvero nel mondo Life, ti conviene stare fra 80 e 120€ (anche perché con meno non riuscirai ad avere delle entrate significative).
Proporre meno significherebbe non considerare tutto il tempo che hai impiegato per agganciare il cliente, per aggiornarti, i soldi che spendi in aggiornamenti o per associarti, per controllare la concorrenza o per tenere l’amministrazione.
Devi tenere una contabilità del business, non una contabilità del cliente.
Molte sessioni zero (gratuite) non producono fatturato. Per questo le sessioni zero spesso durano mezz’ora. Le sessioni gratis sono un costo, anche se ci piace aiutare e abbiamo scelto una professione d’aiuto.
Se il cliente è invece un’azienda suggerisco di partire dai 150€ in su.
Dopo quanti anni si consolida un’attività di coach?
Ci vogliono almeno un paio di anni di lavoro pieno, e almeno 10K€ di investimento dopo il corso base.
L’investimento lo utilizzeremo per:
- Fare uno o più corsi, sempre della stessa specializzazione.
- Per iscriversi ad un’associazione,
- Per fare un accreditamento (ICF o EMCC) molto utile per il business coaching.
- Per nuove competenze, come la PNL o il public speaking; o anche per seguire un corso della concorrenza.
- Per essere presente sul web e sui social facendosi aiutare da chi lo sa fare, ovvero un social manager o una web agency.
Ricordiamoci, noi over 35 siamo immigrati digitali e non nativi digitali! Avere un sito è utilissimo, ed è più importante essere visibili su Google che su LinkedIn.
I soldi vanno spesi bene, fare il coach è un’attività commerciale come un’altra. Altro costo che suggerisco: uno Zoom a pagamento o una sede dove appoggiarsi per farlo in presenza.
Il Covid ha sdoganato il coaching in remoto, questo fa sì che puoi avere clienti in tutto il mondo, e, organizzandosi, non hai sprechi di tempo fra una sessione e la successiva. In remoto si ha il vantaggio di potere condividere lo schermo, utilizzare supporti, schemi, foto e video che hai sul PC.
Ultimi consigli di marketing per coach
- Alcune scuole dicono che puoi lasciare che il coachee vada avanti a raccontare cose non utili anche per tutta una sessione. Fallo tornare sull’obiettivo, perchè quando sarà il momento di pagare, il coachee penserà che sei tu coach che gli hai fatto perdere tempo.
- Alcune scuole dicono che il responsabile del percorso sia il coachee. In teoria è così ma in caso d’insuccesso il coachee lo potrebbe attribuire al coach, non solo in senso etico, ma anche perché lui penserà che sei stato inefficace e potrebbe parlare male di te. Quindi è interesse del coach definire un obiettivo raggiungibile e fare in modo che il coachee lo consegua
- E se non ti senti di esser il coach giusto di quella persona, per qualsiasi motivo, meglio interrompere al più presto, prima di arrivare al fallimento del percorso.
questi spunti sono stati sviluppati nelle Dirette di CoachingZone del mese di aprile 2023
photo by Amy Hirschi