Coaching Desk in un magazine di coaching. Per chi ha da sciogliere un dubbio, o vuole confrontarsi. Qui, se ha senso continuare un coaching che sta lasciando insoddisfatti e anche un po’ scocciati
Alla redazione
Per dirla come la dice il mio coach, sono dentro un percorso di coaching finalizzato a migliorare le mie skill per farmi conseguire un obiettivo.
Solo che non capisco che skill sto migliorando, e anche sull’obiettivo ho dei dubbi. Me lo hanno fatto dire a me, ma non era veramente una cosa che avevo in testa, e neanche una priorità mia.
E’ vero che il coach lo paga l’azienda e che viene da me in orario di lavoro, quindi in pratica non ci smeno niente. Ma sto a perdere il mio tempo, esco dalle sedute nello stesso modo in cui ci ero entrato.
Cosa mi consigliate? Parlarne al capo che mi ha procurato il coach con il tono di darmi un premio? A quelli delle HR che di sicuro mi metteranno una nota di demerito per questo? Al coach che è pagato un tanto per ogni seduta? Aspettare con pazienza che finiamo, in fondo siamo già a metà dei 10 incontri previsti?
Che peccato, già 4 o 5 incontri e nessun risultato!
Ti confermiamo che un bravo coach ti fa percepire la differenza già dopo il primo incontro, a maggior ragione dopo 4 0 5 e un paio di mesi di lavoro.
Sicuramente c’è qualcosa che non va, e che vale la pena di essere migliorato. Oppure il progresso c’è stato, ma tu non ne hai la consapevolezza, e quindi è come se non ci fosse, hai ragione a essere irritato.
La tua sensazione di perdere tempo è il punto di partenza, non puoi sottovalutarla, ma puoi/devi usarla.
- Chiedi al tuo coach di fare il punto sui tuoi progressi, di esplicitare quali passi avanti hai fatto, e se gli sembra che gli obiettivi fossero realistici. Se, come è probabile, ti risponderà che devi essere tu a rispondere alla domanda, gli dici con franchezza che sei confuso, e che hai bisogno che lui esca dalla modalità metodo maieutico e ti aiuti a capire analiticamente che percorso state facendo, quali passaggi logici e di skill ti ha fatto compiere, che cosa manca rispetto all’obiettivo iniziale.
Ricordati che il cliente sei tu, anche se nella relazione è lui a dettare i tempi e i modi
- Contemporaneamente chiedi al tuo capo se vede in te i progressi che si attendeva dal tuo percorso di coaching. Anzi, gli chiedi quali progressi in particolare si aspetta, con degli esempi di situazioni e di tuoi modi di affrontarle. Gli spieghi che vuoi essere sicuro di finalizzare bene questo coaching, e che il feedback esterno che lui ti può dare è cruciale per capire se la direzione è quella giusta.
- Se te la senti, verifica con qualche collega-amico se ha avuto la percezione che tu abbia mostrato maggiore sicurezza in situazioni difficili, o qualsiasi altro segnale collegabile con i temi su cui hai lavorato (qui non hai detto quali sono, ma non è importante)
Interroga anche te stesso. Ti proponiamo due spunti:
- Davvero non c’è niente di diverso? anche solo la voglia di reagire alla perdita di tempo, è una reazione che avresti avuto prima di questa mezzo coaching?
- Anche ammesso che non ci sia niente di diverso, che il tuo capo e i tuoi colleghi confermino che le tue skill sono tali e quali a prima, o che tu pensi che ti sia stato assegnato un coach per motivi politici che non c’entrano con la performance e l’apprendimento; c’è qualcosa su cui vale la pena di lavorare utilizzando gli incontri che ti rimangono?
Proviamo a rispondere noi: se non altro. puoi provare ad affinare l’arte di contestare/rifiutare/negare valore senza però compromettere la relazione interpersonale. Che in fondo è il vero tema di questa tua mail.
Vedi anche “saper dire di no” “se sbaglio mi avvisi?” “why fear stalls us” e facci sapere come è andata.