“Non ne sapevo niente“. Il che porta ad adottare azioni disdicevoli senza che ad esse si associno sentimenti di vergogna.
A mia insaputa
“Non sono io che non ho pagato le tasse. E’ stato il mio commercialista che l’ha fatto a mia insaputa. Io delego tutto e non sono responsabile“.
Questo alibi di slittamento della responsabilità permette alle persone di giustificare azioni che pubblicamente ripudiano, con la scusa che delegano altri a fare il lavoro sporco e non si sentono direttamente responsabili. Ponzio Pilato docet… e così i suoi follower sportivi con residenza all’estero e molti altri.
Nonostante si faccia un gran parlare di etica e onestà, i comportamenti scorretti sono assai diffusi e non sembrano provocare grossi sensi di colpa in chi li pratica. Come mai?
Il fatto è che esistono meccanismi mentali che permettono all’individuo di restare in pace con la propria coscienza anche quando pone in atto comportamenti contrari ai principi di riferimento dichiarati.
E’ necessario conoscere questi meccanismi di alibi auto-assolutori, individuarli quando vengono messi in atto e smascherarne il ruolo mistificante.
Un paio di suggerimenti:
- Smascherare le furbate di opportunismo
- Tenere a bada il furbetto che c’è in me
A scopo esemplificativo, e con taglio divulgativo, tratteggio qui uno alla volta i più diffusi alibi mentali, per i quali ho rielaborato liberamente il lavoro di Albert Bandura, un esperto che ha studiato i diversi meccanismi di disimpegno etico.
Nella puntata precedente avevo parlato di disimpegno morale, vi aspetto alla prossima!