Il deltaplano è la passione di Giovanni. Lo pratica a livello amatoriale, ma con grande commitment: il suo obiettivo è la partecipazione alle maggiori gare nello scenario internazionale. Si è documentato sul Flow, ha chiaro che le abilità mentali sono allenabili.
Il nostro incontro incomincia da qui. Fin dall’inizio, risultano evidenti le competenze, la capacità d’analisi, la curiosità di andare oltre. Mi racconta di avere un ruolo di forte responsabilità in un’azienda industriale leader nel settore. Richiesto di un parere su quali siano le skills mentali alla base del volo e quanto le stesse siano presenti in azienda, elenca:
- leadership
- self confidence e self efficacy
- stabilità emotiva e resilienza
- flessibilità e durezza mentale
- concentrazione e gestione dell’attenzione su tempi prolungati
- presa di decisione in tempi rapidi, valutazione del rischio, solution finding
- capacità di visualizzazione, memorizzazione e anticipazione mentale del gesto tecnico
- preparazione della performance
- time management e gestione delle priorità
- team working (capacità di avvalersi di staff multicompetenziale, auto ed etero motivazione)
Ed eccoci al piano di lavoro. Il coaching si baserà su sessioni individuali: focus sul deltaplano. Affronteremo le complessità da angolazioni diverse, utilizzando vari linguaggi per integrare e connettere i differenti aspetti della realtà e le richieste di compito. Il percorso di coaching – attraverso un monitoraggio continuo ancorato all’operatività- lo porterà ad una migliore padronanza in volo.
Giovanni ha chiaro sin dall’inizio che questo intervento non ha a che fare solo con lo sport. Potrà garantirgli una sempre più ampia visione manageriale del suo ruolo in azienda.
Un passo indietro, vi spiego il metodo che seguo e i suoi presupposti. Gli studi sulle relazioni fra attività fisica continuativa e qualità della vita dimostrano che l’attività motorio-sportiva influenza direttamente le condizioni fisiche e la percezione individuale di benessere. E che questa percezione di benessere favorisce la qualità della performance in tutti i campi.
In altre parole, lo sport e l’attività fisica rappresentano alcune fra le attività maggiormente predisponenti l’ingresso nello stato di Flow. Stato nel quale è possibile esprimersi al massimo delle proprie capacità, dove il livello della sfida eguaglia quello delle capacità necessarie per affrontarla -ed entrambe sono potenziate al massimo.
Allo stato di Flow sono associati cambiamenti misurabili dell’organismo: evoluzione positiva del tono dell’umore, dell’idea di sé e dell’autostima, della self efficacy, abbassamento degli indicatori psicologici e fisiologici di stress, così come esperienze caratterizzate da percezione di positività, gioia, benessere, divertimento, piacere o intensità emotiva, tipiche dei peak moments.
In questo caso il compito appare estremamente sfidante: lo stesso coachee è convinto che la consapevolezza, in termini di funzionamento ottimale, sia base di partenza, e anche situazione da raggiungere, mantenere e riconquistare nelle diverse fasi di volo. Sta parlando del suo sport e insieme dell’azienda.
Lavoro quindi sul piano della preparazione fisica e mentale finalizzata alla performance sportiva, allenando e misurando concretamente la capacità del mio coachee di entrare nello stato di Flow che è la premessa per vincere. Nella consapevolezza di entrambi che lo stato di Flow è anche il presupposto di risultati brillanti nella responsabilità manageriale
Definito un goal setting per la stagione, condividiamo un piano di lavoro, che identifica nella preparazione per i Campionati Premondiali, un momento di picco.
Effettuiamo una valutazione con la Flow State Scale, ripensando ad una situazione di volo, e i punteggi più elevati sono nella perdita di auto-consapevolezza e nella esperienza autotelica. La valutazione dell’esperienza ottimale in azienda esprime benessere, mete chiare, commitment e self-confidence.
I punteggi della Flow State Scale compilata rispetto al volo ottimale – dopo mesi di lavoro di preparazione mentale – evidenziano maggiore consapevolezza come pilota: confermano il piacere di volare e indicano valori mediamente più elevati rispetto alla prima rilevazione.
In relazione alla media delle tredici giornate di gara, le due dimensioni con punteggi più bassi -unione azione/coscienza e destrutturazione del tempo- potrebbero alzarsi per il grande impegno psicofisico dell’evento agonistico.
In vista dell’ impegno agonistico vero e proprio – che durerà cinque giorni, in Florida- procediamo a un monitoraggio giornaliero. Il confronto con un recente profilo di funzionamento ottimale favorirà analisi, consapevolezza, motivazione intrinseca. Il livello dei competitor è alto: sono presenti i migliori piloti al mondo. L’evento agonistico prevede spostamenti giornalieri e conseguente variazione del terreno di gara.
E’ fin troppo evidente il confronto con il contesto aziendale: Giovanni farà i conti con situazioni di forte competitività, in uno scenario in cui le richieste di compito sono in continua evoluzione, non prevedibili. Senza possibilità di averne conoscenza in anticipo. Ed è preparato per tutto questo.
Posso lasciarlo! Il mio coachee è pronto a volare per entrambi i suoi ruoli, quello di sportivo dilettante seppure a livello molto alto, e quello di manager a tempo pieno con la responsabilità di un business globale.