Il che porta ad adottare azioni disdicevoli senza che ad esse si associno sentimenti di vergogna
Memoria corta
“Molta gente deve la coscienza tranquilla alla propria memoria debole” (Godfried Bomans).
Si verifica una anestesia della coscienza che è causata da condizionamenti psicologici, sociali e culturali mirati alla protezione dell’autoimmagine. E’ una rimozione del dilemma per evitare di dare un giudizio esplicito su se stessi.
In un contesto dove sono diffusi gli alibi etici, le persone leali, corrette, sincere e aperte rischiano di apparire come ingenui, condannati ad essere annullati e soffocati da un gioco perverso.
In verità, lo sviluppo sostenibile non può fare a meno delle risorse leali, generose e con orizzonti ampi, che sono quelle che generano il valore duraturo e responsabile.
Nonostante si faccia un gran parlare di etica e onestà, i comportamenti scorretti sono assai diffusi e non sembrano provocare grossi sensi di colpa in chi li pratica. Come mai?
Il fatto è che esistono meccanismi mentali che permettono all’individuo di restare in pace con la propria coscienza anche quando pone in atto comportamenti contrari ai principi di riferimento dichiarati.
E’ necessario conoscere questi meccanismi di alibi auto-assolutori, individuarli quando vengono messi in atto e smascherarne il ruolo mistificante.
Un suggerimento:
- Essere fiduciosi, ma non ingenui
- Tenere a bada il furbetto che c’è in me
- Riconoscere le persone leali e creare relazioni stabili
- Costruire alleanza tra i coraggiosi
vedi le puntate precedenti:
- Alibi etici 1 – Disimpegno morale
- Alibi etici 2 – A mia insaputa
- Alibi etici 3 – Così fan tutti
- Alibi etici 4 – Le buone intenzioni
- Alibi etici 5 – Si fa ma non si dice