Che cosa fa il mentor
Cioè che cosa fa concretamente, quanto tempo deve impegnare, quanto ha bisogno di documentarsi, ecc. per contribuire al conseguimento degli obiettivi del mentee; e, importantissimo, quali cose NON fa tempo…
persone e desideri, competenze fra passioni e metodi
Questa sezione raccoglie teorie, approcci, casi, metodologie, che parlano di mentoring: ovvero quella relazione in cui una persona con seniority professionale elevata si mette a disposizione di un’altra più junior per aiutarla a trovare la propria strada verso la maturità in quella specifica area.
Si può trattare di un manager generalista, poniamo un ex direttore generale che affianca un giovane manager alle prese con le sue prime responsabilità di una struttura complessa. Oppure un esperto commerciale che indirizza un venditore che si affaccia a questo settore professionale oppure un tecnico che si sta diversificando. Oppure ancora di uno specialista di settore che accoglie dei giovani appena usciti dall’Università.
In tutti questi –ed altri- casi il mentor spiega, fa riflettere, fa in modo che le esperienze siano fonte di apprendimento, aiuta a districare le novità del ruolo e a interpretarne le regole. Non si pone in competizione con il suo pupillo, perché le differenze di ruolo sono ben chiare.
Fa queste cose avvalendosi della sua esperienza specifica, e in questo si differenzia dal coach. Punta sulla crescita professionale, e in questo si differenzia dal capo. Insegna a stare nell’organizzazione, e in questo si differenzia dal professore di quella materia
Questa sezione raccoglie teorie, approcci, casi, metodologie, che parlano di mentoring: ovvero quella relazione in cui una persona con seniority professionale elevata si mette a disposizione di un’altra più junior per aiutarla a trovare la propria strada verso la maturità in quella specifica area.
Si può trattare di un manager generalista, poniamo un ex direttore generale che affianca un giovane manager alle prese con le sue prime responsabilità di una struttura complessa. Oppure un esperto commerciale che indirizza un venditore che si affaccia a questo settore professionale oppure un tecnico che si sta diversificando. Oppure ancora di uno specialista di settore che accoglie dei giovani appena usciti dall’Università.
In tutti questi –ed altri- casi il mentor spiega, fa riflettere, fa in modo che le esperienze siano fonte di apprendimento, aiuta a districare le novità del ruolo e a interpretarne le regole. Non si pone in competizione con il suo pupillo, perché le differenze di ruolo sono ben chiare.
Fa queste cose avvalendosi della sua esperienza specifica, e in questo si differenzia dal coach. Punta sulla crescita professionale, e in questo si differenzia dal capo. Insegna a stare nell’organizzazione, e in questo si differenzia dal professore di quella materia
Cioè che cosa fa concretamente, quanto tempo deve impegnare, quanto ha bisogno di documentarsi, ecc. per contribuire al conseguimento degli obiettivi del mentee; e, importantissimo, quali cose NON fa tempo…
Blue Mentor è il progetto di accademia aziendale interna di mentoring, per trattenere il know how e dare motivazione a chi lo detiene
Trattenere i vecchi. O se non altro trattenere il knowhow che hanno costruito. Soft, impalpabile, facile a sfuggire via...
Quando si ha un know how da trasmettere, quando insegnare piace. Quando si ha voglia di passare il testimone a qualcuno
Gli strumenti di una pratica antica, difficile da esercitare senza una preparazione specifica: fatta di etica, di metodologie, di supervisione
Un club destinato alle donne per accompagnarle nel mondo professionale e favorire la loro leadership nelle aziende