Benefici del mentoring
Un po' di storia e alcune riflessioni su una pratica antica. Che probabilmente tutte le culture utilizzano da migliaia di anni
persone e desideri, competenze fra passioni e metodi
Questa sezione raccoglie teorie, approcci, casi, metodologie, che parlano di mentoring: ovvero quella relazione in cui una persona con seniority professionale elevata si mette a disposizione di un’altra più junior per aiutarla a trovare la propria strada verso la maturità in quella specifica area.
Si può trattare di un manager generalista, poniamo un ex direttore generale che affianca un giovane manager alle prese con le sue prime responsabilità di una struttura complessa. Oppure un esperto commerciale che indirizza un venditore che si affaccia a questo settore professionale oppure un tecnico che si sta diversificando. Oppure ancora di uno specialista di settore che accoglie dei giovani appena usciti dall’Università.
In tutti questi –ed altri- casi il mentor spiega, fa riflettere, fa in modo che le esperienze siano fonte di apprendimento, aiuta a districare le novità del ruolo e a interpretarne le regole. Non si pone in competizione con il suo pupillo, perché le differenze di ruolo sono ben chiare.
Fa queste cose avvalendosi della sua esperienza specifica, e in questo si differenzia dal coach. Punta sulla crescita professionale, e in questo si differenzia dal capo. Insegna a stare nell’organizzazione, e in questo si differenzia dal professore di quella materia
Questa sezione raccoglie teorie, approcci, casi, metodologie, che parlano di mentoring: ovvero quella relazione in cui una persona con seniority professionale elevata si mette a disposizione di un’altra più junior per aiutarla a trovare la propria strada verso la maturità in quella specifica area.
Si può trattare di un manager generalista, poniamo un ex direttore generale che affianca un giovane manager alle prese con le sue prime responsabilità di una struttura complessa. Oppure un esperto commerciale che indirizza un venditore che si affaccia a questo settore professionale oppure un tecnico che si sta diversificando. Oppure ancora di uno specialista di settore che accoglie dei giovani appena usciti dall’Università.
In tutti questi –ed altri- casi il mentor spiega, fa riflettere, fa in modo che le esperienze siano fonte di apprendimento, aiuta a districare le novità del ruolo e a interpretarne le regole. Non si pone in competizione con il suo pupillo, perché le differenze di ruolo sono ben chiare.
Fa queste cose avvalendosi della sua esperienza specifica, e in questo si differenzia dal coach. Punta sulla crescita professionale, e in questo si differenzia dal capo. Insegna a stare nell’organizzazione, e in questo si differenzia dal professore di quella materia
Un po' di storia e alcune riflessioni su una pratica antica. Che probabilmente tutte le culture utilizzano da migliaia di anni
Tutelare / insegnare a tutelarsi da influenze negative, è a volte un obiettivo dl mentor e counselor. A partire dalla diagnosi della situazione
Fra uguali, un coaching basato sul metodo e non sul contenuto, per tenere alta la motivazione del compagno e accompagnarlo all'obiettivo.
Si può decidere di darsi reciprocamente supporto con un amico. Perché sia utile occorrono un metodo e patti molto chiari.
il Mentore e il suo pupillo hanno un legame speciale, legato alla costruzione di senso nel contesto, al di là delle necessità del momento.