La testimonianza di chi si impegna: Charity Dago e Augusto Salamanca, rispettivamente fashion agent e ambasciatore
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- Che cosa intendeva dire, esattamente? ha una mimica facciale che mi sfugge
- Ho capito quanto più di me deve sforzarsi?
- Quanto NON siamo consapevoli dei nostri bias?
- Una volta si diceva: donne e buoi, dei paesi tuoi…
- Sono irritato, mi pare che ignorino il mio punto di vista, lo fanno apposta?
Quante volte ci è scappata una di queste frasi? Quando è stata l’ultima volta in cui la voglia di essere politically correct è venuta a mancare? O che essere politically correct è sembrato un peso, una forzatura, una perdita di semplicità e pure di tempo?
Fare inclusione è semplice a parole più che a fatti
Affascinante e a portata di mano in teoria più che in pratica. Perché richiede un pezzo in più di fatica, sudore, tolleranza, tempo e attenzione. Tutte spese da effettuare prima. Cioè sforzi iniziali, investimenti, che si spera porteranno il compenso di stimolazione, sfida, sorpresa, emozione, arricchimento, dal contatto con la diversità. Non a caso le teorizzazioni abbondano più degli esempi concreti…
Per questo è interessante la voce di chi va oltre teorie e studi, e si trova ad operare concretamente in supporto a chi potrebbe essere discriminato o anche solo non capito o non appoggiato adeguatamente. E lo fa con le armi della cultura e della valorizzazione, del riconoscimento dell’orgoglio e della pariteticità.
Lunedì 3 e lunedì 10 ottobre 2022 le Dirette di CoachingZone ospitano
- l’Ambasciatore Augusto Salamanca Castro, Console Generale del Perù a Milano, impegnato fra le altre cose in progetti di inclusività e di testimonianza della cultura Peruviana in Italia
- Charity Dago, ideatrice e manager di Wariboko, la prima talent agency italiana per artisti e modelli afrodiscendenti, impegnata sul riconoscimento e sull’orgoglio della diversa specificità.
da https://www.linkedin.com/company/coachingzone-it
oppure https://www.youtube.com/channel/UCgJXwMxKQdKWQd2VyFdABjg
In particolare possiamo anticipare che una fashion agency che propone afrodiscendenti come artisti e modelli e fotografi e altro ancora, si assicura che truccatori e addetti alle luci sappiano valorizzare una pelle non bianca: perché il rispetto si esprime anche con questi dettagli.
O che rappresentare fuori casa il proprio Paese o la propria gente significa presidiare che sia garantito il punto di vista di chi ha una cultura diversa, e non solo la presenza in una foto o in un convegno in nome del marketing mix e del politically correct.
Il focus vincente è sull’ottenere il riconoscimento del valore di un diverso modo di ragionare e percepire, sul far conoscere musica e letteratura, sull’impegno a smontare stereotipi. E contemporaneamente dare supporto nelle piccole cose, per ridurre la fatica e il gap, si tratti di come aprire una partita IVA o di trovare la crema adatta al tipo di carnagione.