tempo di lettura 2′
Sono i professionisti che hanno contribuito a realizzare le prime 10 Dirette di CoachingZone. Lunedì alle 15, per 20 minuti, sulla nostra pagina Facebook. Un tema di quotidianità che cambia di volta in volta, fra osservazioni, curiosità e suggerimenti
Abbiamo iniziato alla fine di marzo, in pieno shock di pandemia e lock down che impattava sulle nostre vite private e professionali, confondendole e confondendoci.
Sentivamo l’esigenza di contrastare il senso di chiusura che pervadeva le nostre vite, l’immobilizzazione delle scelte nelle nostre case diventate tutto il nostro mondo. In solitudine forzata o in altrettanto forzata coabitazione a oltranza:
- comunicazione generativa per aiutare a costruire dialogo e ascolto, riuscendo a stare davvero insieme, invece di limitarsi a monologhi autoreferenziali
- una gita fuoriporta per rievocare la Pasquetta della tradizione e volare con la fantasia e con tutti i cinque sensi, fra ricordi sensoriali e nuove esperienze anche multimediali
- uno spazio tutto per sé, parafrasando Virginia Woolf che aveva capito che senza uno spazio dedicato non ci sono autonomia, pensiero creativo, identità, impegno, gioco
- trasgredire, perché troppa chiusura porta a voler uscire, scappare, rompere le regole: e allora facciamolo, ma in modo consapevole
- scegliere e non scegliere, in quale stato d’animo, con la testa oppure con il cuore, pronti ad assumercene la responsabilità oppure a giocare all’eterno fanciullo, allargando il ventaglio delle ipotesi.
Dato che si è capito che chi non sta su internet semplicemente scompare, abbiamo offerto qualche stimolo per rimanere sul pezzo professionalmente. Per gestire l’overdose di contatti via internet in cui ci siamo immersi, e che spesso ci ha visti sprovveduti e ingenui:
- la mia voce, per riappropriarsi di un’espressività diventata centrale, e che da dietro lo schermo prende il posto dei gesti, della temperatura, del muoversi, del porgere un oggetto
- siamo tutti in cornice, per ridere dello schermo telefonico e di computer che è diventato lo sfondo della maggior parte delle nostre comunicazioni, il nostro nuovo setting
- gentilezza, offrirla e accettarla, sostanza e non solo forma, per il cliente come in casa: per riprendere contatto con una virtù antica, che facilita le convivenze forzate e getta ponti sopra le distanze fisiche ed emotive
- chi ha rubato il mio cliente, a partire dalla constatazione che mai come oggi so dove sta, e cioè all’altro capo del computer e raggiungibile da chiunque, invece che nel mio negozio o nel mio ufficio
- sincronizziamo gli orologi, ma più ancora le nostre percezioni del tempo, cosa è breve e cosa è lungo, cosa rimanda al passato e cosa proietta nel futuro, che cosa è il nuovo affollamento.
Ai prossimi lunedì!