Ogni segno ha le sue peculiarità, è indubbio, ma i nati sotto il segno dei Pesci (20 febbraio – 20 marzo) sono particolarmente fortunati. Sono coloro che ci annunciano la Primavera, la stagione della rinascita, il tempo della speranza, la voglia di essere vivi.
Una piccola frasetta, nella sua ovvietà, si presta bene a ricordarcelo:
“Se l’Inverno dicesse: ho la Primavera in cuore, chi gli crederebbe?”
E infatti i Pesci sono dolci, teneri, sognatori, altruisti, ma anche timidi e talvolta insicuri.
Quanti nati sotto questo segno hanno saputo primeggiare nella vita, dalle arti allo sport, dalla filosofia al teatro, dalla fisica alla danza, dalla cucina al cinema, la lista è infinita e mi limito a citarne alcuni: Michelangelo Buonarroti e Niki Lauda, Arthur Schopenhauer e Alessandro Gassman, Albert Einstein e Rudolph Nureyev, Gualtiero Marchesi e Massimo Troisi.
Addirittura il cantautore Antonello Venditti ha scritto una canzone pensando al proprio segno zodiacale (Sotto il segno dei Pesci).
E allora vediamo di utilizzare qualche loro frase famosa come esempio di riflessione, in chiave coaching, anche questo mese.
Il grande Michelangelo Buonarroti non ci ha lasciato soltanto opere artistiche ineguagliabili, ma anche serie e profonde meditazioni nei suoi scritti, tra cui questa:
“E ancora che la natura cominci dalla ragione e termini nella sperienza, a noi bisogna seguitare in contrario, cioè cominciando dalla sperienza e con essa investigare la ragione”.
Che cosa significa per noi oggi? o meglio, che stimoli può dare ai nati sotto il segno dei Pesci, questo invito a:
- misurarsi con le proprie esperienze,
- e anche con i propri errori,
- per arrivare a determinare con la ragione i propri obiettivi
- per poi raggiungerli
- da soli o in gruppo?
Un altro grande pensatore, vissuto in altri tempi e in territori lontani dal nostro Occidente, che risponde ad un nome praticamente impronunciabile, Rabindrahath Thakhur -per noi Tagore- pur non essendo nato sotto questo segno, ha saputo esprimere sentimenti molto vicini ai Pesci:
“Dormivo e sognavo che la Vita era Gioia.
Mi svegliai e vidi che la Vita era Servizio.
Volli servire e vidi che servire era Gioia”
Concludo con una domanda, che è uno stimolo importante: quante volte ci è capitato di pensare che il nostro lavoro di tutti i giorni potrebbe essere vissuto come un servizio, a noi e agli altri, tanto da originare gioia, in noi e negli altri?
Arrivederci al prossimo mese, e ai nati sotto il segno dell’Ariete.
Immagine a cura di Marina Massaro, artista creatrice di Wings & Walls.