tempo di lettura 3′
tempo per riflettere, molto di più
Ogni anno propongo ad una cerchia ristretta di interessati i miei Apoftegmi, parola di origine greca che sta per frasi sentenziose, detti memorabili. Questa volta li propongo ai lettori di CoachingZone.
Sii l’aria per il nostro pianeta. Cura Pianeta, Cura Terra, Cura Noi
(Yoko Ono)
mi sembra giusto iniziare con un appello a tutti noi di preoccuparci della salute della terra, che poi siamo noi o meglio sono i nostri figli e i nostri nipoti.
Non sempre cambiare significa migliorare, ma per migliorare bisogna cambiare.
(Winston Churchill)
è un invito ma anche un obbligo, almeno per me.
Il male che gli uomini fanno resta anche dopo la loro morte, mentre il bene è sepolto con le loro ossa.
Vivere la pace, realizzare la solidarietà, rispettare il creato.
Utopie? Speranze?
Ubi nihil vales, ibi nihil velis. Dove nulla vali, nulla puoi volere.
(Sandro Veronesi da Arnold Geulincx)
I più belli anni di una vita sono quelli che non si sono ancora vissuti.
(Victor Hugo, forse)
Le spine che ho raccolto vengono dall’albero che ho piantato.
(Lord George Byron)
melanconico, ma temo fin troppo vero.
Ho riconosciuto la felicità dal rumore che ha fatto andandosene.
(Jacques Prévert)
Quello che non c’è … si fa senza.
(Edoardo Amaldi)
ogni tanto un sorriso non guasta.
Una vita senza ricerca non merita di essere vissuta.
(Socrate)
Abbiamo sempre una scelta. Siamo anzi la somma delle nostre scelte.
(Kevin James O’Connor)
Amare qualcuno per la sua apparenza è come amare un libro per la sua rilegatura.
Sembrare quello che sei ed essere quello che sembri.
dovrebbe essere l’obiettivo di tutti noi, o no?
Presto dimenticherai tutto. Presto ti dimenticheranno tutti.
(Marco Aurelio)
pensiero da me non condiviso … per ora.
La vera conoscenza sta nel conoscere l’estensione della propria ignoranza.
(Confucio)
La prima volta che mi inganni la colpa è tua, ma la seconda volta la colpa è soprattutto mia.
(Proverbio arabo)
Le cose poste proprio davanti a noi sono le più difficili da scorgere.
(Anthony Robbins)
Secondo i saggi armeni l’essenza di ogni uomo è impressa nella sua carne e nel suo volto. Come peraltro dimostra l’onorevole La Russa.
(Franco Battiato)
Essere superstiziosi è da ignoranti, ma non esserlo porta male.
(Eduardo De Filippo)
La più forte protezione della libertà NON può tutelare chi grida al fuoco, mentendo, in un teatro affollato.
(Oliver Wendell Holmes)
Non abbiamo abbastanza forza per seguire tutta la nostra ragione.
(François de La Rochefoucauld)
Se uno non è socialista a vent’anni non ha cuore. Se uno non è conservatore a quarant’anni non ha cervello.
(Winston Churchill)
L’uomo libero a nulla pensa meno che alla morte: la sua sapienza non è meditazione sulla morte ma sulla vita.
(Baruch Spinoza)
Quieta non movere et mota quietare. Non agitare ciò che è calmo ma calma ciò che è agitato.
(antico detto latino)
Era un uomo così antipatico che, dopo la sua morte, i parenti chiesero il bis.
lugubre ma a suo modo divertente.
L’unica dipendenza che possa rimpiazzare la dipendenza dal passato è la dipendenza dal futuro.
(John Dos Passos)
dovrebbe valere a qualsiasi età.
L’ignorante afferma, il colto dubita, il saggio pensa.
(Aristotele)
meditiamo, gente, meditiamo.
Gli innocenti non sapevano che la cosa era impossibile e perciò la fecero.
(Bertrand Russell)
Quando il saggio indica la luna, lo stolto si limita a guardare il dito.
(origine dubbia)
Gloria del Tempo è conciliare i re avversari,
svelare il falso e far uscire il vero,
porre il sigillo sopra ciò ch’è antico,
destare il giorno e far la guardia a notte,
far torto a chi fa torto, onde si penta,
con le ore demolire i gran palazzi,
impolverarne l’oro delle torri;
(William Shakespeare)
si potrebbe aprire un dibattito sulle chiavi di lettura di questo piccolo brano tratto dal Ratto di Lucrezia: io ci ho visto un messaggio di speranza nell’avvento dell’equità e della giustizia per tutti.
La Parola può spegnere la paura, scacciare il dolore, suscitare la gioia, alimentare la pietà.
(Gorgia)
ecco perché mi piace parlare, magari anche a vanvera.
Ogni parola, prima di essere pronunciata, dovrebbe passare tre porte. Sull’architrave della prima è scritto: “E’ vera?”. Sulla seconda campeggia la domanda: “E’ necessaria?”. Sulla terza è scolpita l’ultima richiesta: “E’ gentile?”.
allora dovrei forse stare zitto?