Stress, peso e gonfiore rappresentano un intreccio da sciogliere per tanti di noi. Un intreccio, appunto, da cogliere nel suo insieme a piccoli passi, con l’aiuto di un libro simpatico: “Vinci stress peso e pancia gonfia” di Leslye Pario.
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Lo stress è parte integrante della vita e, contrariamente a quanto si possa pensare, non è sempre negativo. Hans Selye*, il primo a dare questo significato al termine, lo definì come “la risposta aspecifica dell’organismo a qualsiasi richiesta fatta su di esso”. In realtà, lo stress ha svolto un ruolo cruciale nella nostra evoluzione, permettendoci di reagire ai pericoli e affrontare le sfide con energia e concentrazione. In termini fisiologici, rappresenta un adattamento, una capacità di rispondere a sollecitazioni esterne. Tuttavia, la differenza cruciale sta nel modo in cui il nostro corpo reagisce: ciò che per una persona è fonte di stress per un’altra può essere uno stimolo positivo o addirittura insignificante. Il problema nasce quando il nostro sistema rimane in uno stato di allerta cronica, con conseguenze negative per il corpo e la mente.

1. L’Asse HPA e il ruolo degli ormoni

Quando siamo sotto stress, l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA) si attiva, stimolando il rilascio di cortisolo, noto come “ormone dello stress”. In acuto, il cortisolo è fondamentale per mobilitare energia e affrontare situazioni di pericolo. Ma quando lo stress diventa cronico, l’attivazione costante di questo sistema può portare a numerosi effetti negativi:
  • Accumulo di grasso viscerale: l’eccesso di cortisolo induce il corpo a immagazzinare grasso, soprattutto nell’area addominale. Questo tipo di grasso non solo è visibile ma è anche metabolicamente attivo, aumentando il rischio di malattie cardiovascolari e metaboliche.
  • Aumento della fame e preferenza per cibi ipercalorici: quando i livelli di cortisolo sono alti, il nostro organismo cerca conforto nel cibo. Questo meccanismo si basa su un antico schema evolutivo che mirava ad accumulare energia per far fronte a emergenze. In tempi moderni, questo si traduce in voglie di zuccheri, grassi e sale, con conseguenze negative per il peso e la salute.
  • Alterazioni metaboliche: il cortisolo cronico può ridurre la sensibilità all’insulina, aumentando il rischio di diabete e ostacolando la perdita di peso, e infiammare il corpo.
2. La connessione con il gonfiore addominale

Lo stress ha un impatto significativo anche sull’apparato digerente. È comune per chi vive momenti di ansia o tensione avvertire gonfiore, crampi addominali o alterazioni nella regolarità intestinale. Questi sintomi possono essere dovuti a diversi fattori:
  • Rallentamento della digestione: sotto stress, il corpo tende a privilegiare le funzioni essenziali per la sopravvivenza (la risposta “combatti o fuggi”), riducendo l’energia dedicata alla digestione. Ciò può comportare una digestione più lenta, con cibo che rimane più a lungo nel tratto intestinale e causa fermentazione, gas e gonfiore.
  • Alterazioni del microbioma intestinale: lo stress cronico può modificare l’equilibrio tra batteri “buoni” e “cattivi” nell’intestino, favorendo l’insorgenza di disbiosi, infiammazione e disturbi digestivi.
  • Maggiore sensibilità viscerale: quando siamo sotto pressione, percepiamo più intensamente i segnali provenienti dall’intestino. Piccole variazioni possono essere avvertite come fastidi o dolori accentuati.
3. Il comfort food e il circolo vizioso dello stress

Un’altra manifestazione dello stress è il cosiddetto emotional eating  o fame emotiva. Quando ci sentiamo sopraffatti, è facile ricorrere al cibo per confortarci. I comfort food, spesso ricchi di zuccheri e grassi, offrono un sollievo temporaneo grazie al rilascio di dopamina, il neurotrasmettitore del piacere. Tuttavia, questo sollievo è di breve durata e lascia spesso spazio al senso di colpa e all’aumento del peso corporeo, intrappolandoci in un circolo vizioso: lo stress aumenta il desiderio di cibo, che a sua volta contribuisce a peggiorare il nostro stato di salute fisica ed emotiva.4. Nutrizione consapevole: dal meccanico al consapevole

Uno dei problemi che molti di noi affrontano è il mangiare in modo automatico e distratto. Presi da mille impegni, spesso riduciamo il momento del pasto a un’azione meccanica, perdendo la connessione con i segnali del corpo e le emozioni legate al cibo.

Riscoprire il valore del nutrirsi in modo consapevole è un passo fondamentale per ridurre lo stress, il gonfiore e migliorare il rapporto con il cibo. Mangiare lentamente, senza distrazioni, ascoltando il proprio corpo, è un atto di cura verso se stessi.

5. Strategie per rompere il ciclo dello stress

Riconoscere e affrontare lo stress è cruciale per migliorare il proprio benessere complessivo. Ecco alcune strategie pratiche:

  • Tecniche di gestione dello stress: pratiche come la meditazione, lo yoga della risata, la respirazione consapevole e l’attività fisica regolare possono aiutare a ridurre i livelli di cortisolo e migliorare il tono dell’umore.
    Alimentazione consapevole: focalizzarsi su alimenti ricchi di fibre, proteine e grassi sani aiuta a mantenere la sazietà e a evitare i picchi glicemici che possono aumentare lo stress.
  • Equilibrio ormonale: Alcuni integratori, come magnesio, probiotici e adattogeni naturali, possono supportare il sistema nervoso e riequilibrare il microbioma intestinale, contrastando gli effetti dello stress.
  • Sonno di qualità: dormire bene è fondamentale per riequilibrare i livelli di cortisolo, regolare l’appetito e ridurre l’irritabilità.
6. Se la dieta crea stress, non è quella giusta

Un aspetto importante da considerare è che non tutte le diete sono adatte a tutti.
Se seguire un regime alimentare ti causa ansia, senso di colpa o peggiora il tuo benessere, è probabile che non sia quello giusto per te.

Il vero cambiamento non sta nel trovare l’ennesima dieta miracolosa, ma nel modificare il rapporto che hai con il cibo e il tuo corpo.

Questo processo richiede tempo, ma può portare a risultati sostenibili, con abitudini rispettose della tua unicità e del tuo equilibrio emotivo.

7. Conclusione: dal malessere al benessere

Lo stress può essere un alleato o un nemico, a seconda di come lo gestiamo.

Trasformarlo in un elemento di crescita personale è possibile, con le giuste strategie e il supporto adeguato, ovvero consigli, riflessioni e strumenti per riprendere il controllo del corpo e della mente, con equilibrio e serenità.

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* Chi è Hans Selye

Hans Selye (1907-1982) è stato un endocrinologo e medico austro-canadese noto come il “padre della teoria dello stress”. Fu il primo a concettualizzare e definire scientificamente lo stress e il suo impatto sull’organismo umano. Durante la sua carriera, ha studiato le risposte fisiologiche allo stress e ha coniato il termine “stress” nel contesto medico e psicologico.

Selye descrisse lo stress come una risposta aspecifica dell’organismo a qualsiasi tipo di richiesta o cambiamento, introducendo il concetto di “Sindrome Generale di Adattamento” (General Adaptation Syndrome). Questo processo, suddiviso in tre fasi – allarme, resistenza e esaurimento – spiegava come il corpo reagisce in modo graduale allo stress prolungato o cronico. Secondo Selye, un certo livello di stress (“eustress”) può essere positivo e motivante, ma il “distress” o stress cronico può avere gravi effetti sulla salute fisica e mentale.

Il suo lavoro ha avuto un impatto significativo sullo studio della psicosomatica, sulla comprensione dei meccanismi biologici dello stress e sullo sviluppo della moderna medicina comportamentale.

 

chi è Leslye Pario

Leslye Pario: dottoressa in Scienze dell’Alimentazione e Nutrizione umana, Master in Alimentazione ed Educazione alla salute e Psiconeuroendocrinoimmunologia (PNEI), Corso di perfezionamento universitario in diete e terapie chetogeniche, è Biologa Nutrizionista In Italia (Albo dei Biologi Sez.A matricola 061751). È Master Practitioner di Programmazione Neuro Linguistica (PNL) e Neuro-Semantica. La sua missione nella vita è quella di cambiare l’idea di dieta nel mondo, aiutare le altre persone grazie al suo metodo C.A.L.M.A.® che dal 2013 unisce tutti questi aspetti (alimentazione e nutrizione, coaching, atteggiamento mentale, tecniche naturali) in cui il concetto di DIETA viene trasformato da “sacrificio per dimagrire” in CORRETTO STILE DI VITA, nel quale oltre all’alimentazione rientrano anche altre abitudini, quali l’attività fisica, le relazioni interpersonali, la cura della persona e la gestione dello stress

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