Proponendo un viaggio a Siena, inizio su CoachingZone una nuova rubrica. Percorsi fatti di luoghi e di emozioni, di riflessioni e di intuizioni, di sensazioni e di cultura.
Non sono consigli, ma spunti per la crescita attraverso la scoperta di luoghi, nel tentativo di trasmettere stupori e meraviglia.
Siena è un luogo magico, che si può vivere intensamente anche solo camminando nella notte nei suoi vicoli, e guardando in alto verso i soffitti illuminati delle sue case pieni di dipinti o di cassettoni lignei istoriati, adatto per ogni tipo di compagnia: la famiglia, la comitiva, l’amante, la solitudine.
Perché Siena? E’ facile da raggiungere con ogni mezzo (treno, bus, auto, moto, bicicletta), ha ricezione per tutte le tasche (dall’albergo a cinque stelle alle soluzioni Airbnb), è circondata da un territorio incredibile nelle sue diversità di flora e di fauna, è avvicinabile in tutte le stagioni in funzione di ciò che si cerca: dall’intimismo delle giornate invernali alle frenetiche emozioni del Palio di luglio e e di quello di agosto, senza dimenticare le primavere piene di fiori o gli autunni con le vendemmie di vini famosi in tutto il mondo. Fino al fascino di tramonti come quello della foto qui sotto.
Che cosa possiamo cercare e trovare a Siena? Al di là dei luoghi tradizionali, che nemmeno sto ad elencare.
- Sapevate che nel Palazzo Piccolomini -quello dove c’è l’Archivio di Stato- viene ospitato il piccolo Museo delle Biccherne, che erano gli antichi libri contabili e le cui copertine, fatte di tavolette di legno, venivano dipinte dai più grandi pittori senesi dell’epoca (da Lorenzetti al Vecchietta ma non solo loro); è aperto soltanto al mattino e non porta via più di un’oretta.
- Un’altra meraviglia è la cripta che sta sotto il Duomo e sopra il Battistero, rimasta ignota e ignorata per più di sei secoli riempita com’era da materiali di “risulta”, illuminata da un ciclo di affreschi dai colori splendenti rimasti inalterati dal 1200.
- Il terzo luogo da visitare (è necessario informarsi e prenotarsi preventivamente) è il percorso del Bottino principale, cioè della galleria interamente scavata nel tufo, che si sviluppa per qualche chilometro da Piazza del Campo fino in periferia; attraverso la quale Siena si approvvigionava di acqua dalle lontane falde acquifere, tuttora funzionante e per nulla claustrofobico (non c’è puzza e l’aria è pulitissima).
Se poi rimane del tempo, tanti sono i luoghi da visitare nel territorio, alcuni noti ai più (S.Gimignano, Montalcino, Pienza e così via), altri un po’ meno frequentati, come S. Galgano o il percorso a sterro che si sviluppa per undici chilometri nelle crete senesi (è tosto se fatto in bicicletta, ma offre dei meravigliosi panorami tra Asciano e Torre a Castello).
Che cosa ci insegna Siena? Certamente la resilienza, cioè la capacità e la forza di risorgere da sconfitte o impedimenti incontrati sulla nostra strada.
Pensateci.
Siena ha vissuto grandi sconvolgimenti, tra momenti di fulgore (la vittoria di Montaperti sui fiorentini e la ricchezza del periodo della Repubblica) e periodi di sofferenza (il dominio mediceo e del granducato di Toscana), fino ai giorni nostri: quando è passata dall’essere classificata tra le migliori località in termini di qualità della vita fino al disastro del declino del Monte dei Paschi. Preparandosi a rinascere ancora.
Per prepararsi:
- un libro: <La Terra in Piazza> spiega il Palio nei secoli.
- un film: <La piazza delle cinque lune> ne mostra l’incanto.
La prossima volta, vi proporrò Mont St. Michel. E per concludere,
“Viagiar descanta, ma chi parte mona torna mona”
L’immagine fa parte della serie <Mongolfiere> di Marina Massaro, artista ideatrice di Wings & Walls.