Per un’azienda cliente con cui abbiamo lavorato sul budget collaborativo, abbiamo mescolato tre ingredienti stimolanti, cioè improvvisazione, comicità e coaching.
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Il coaching è prima di tutto relazione: una relazione di fiducia in cui dialogare per creare una narrazione utile al cliente, frutto dell’integrazione delle varie storie: quella del cliente, quella del coach e quella del sistema.
Noi in Ingegneria Relazionale Srl adottiamo un approccio socio costruzionista, in cui la verità non esiste. Parliamo di verità, non di realtà. La realtà esiste, ma la descriviamo e viviamo secondo i nostri filtri e le nostre appartenenze, creando così la nostra verità. Questo approccio, mettendo in dubbio la verità assoluta, ci apre alla curiosità, alla scoperta e all’accoglienza della verità dell’altro. Esattamente come nell’improvvisazione, dove tutto è mosso dal: “Sì, e…”.
L’improvvisazione teatrale, ma anche musicale, come nel jazz, porta con sé una base di struttura, aiutando ad espandere la visione e includere quanti più elementi possibile. Utilizza il corpo come motore di movimento e come porta di accesso alle informazioni sulla realtà.
Con Pasquale Guerrera , attraverso vari esercizi, abbiamo giocato, riso e fissato nelle azioni i principi del cooperare anziché competere, abbracciando l’Adesso come dimensione della Presenza. Con Laura Formenti abbiamo esplorato ulteriormente la dimensione comica e osservato la costruzione di un testo comico. Entrambi gli interventi sono stati il filo rosso del lavoro del secondo giorno.
Un piccolo esempio che può tornarvi utile come riflessione: uno degli esercizi base dei corsi di improvvisazione teatrale è lo zatterare, cioè muoversi in gruppo nella stanza come se si fosse su una zattera. Se tutti sono in un punto, la zattera affonda; è necessario muoversi insieme, bilanciando il peso e riempiendo i vuoti che emergono continuamente.
Il giorno dopo, quando abbiamo lavorato in sottogruppi sul nostro “BGT Mastermind Canvas”, li abbiamo invitati ad esplorare i contenuti proposti dallo strumento, con la medesima logica.
Supponi di voler esplorare insieme un tema composto da vari elementi. Immagina di avere un canvas o una board di Mirò in cui analizzare insieme gli elementi sul tavolo come se fossero i componenti di una scena teatrale.
Ciò che è emerso è stata la velocità e lo spirito cooperativo basato sul “Sì, e…”. Raccontare al gruppo i risultati per ciascuno ha avuto il sapore di una piccola performance teatrale, scritta e pensata per il pubblico di riferimento: lo stakeholder che avrebbe dovuto gestire o approvare quel progetto.
Questo è uno dei modi in cui, con Fabio Gariboldi e MariaGiovanna Marletti, incarniamo l’andare oltre in #ingegneriaRelazionale.