Melting pot, crogiolo di culture, crocevia delle tendenze. Perché integrare è una delle nuove parole d’ordine o per lo meno di tendenza. Ma lo si fa veramente? E’ facile come sembra? o ci sono complessità nascoste?
tempo di lettura 1′
Di Milano diciamo che è una città cosmopolita, l’unica vera città europea d’Italia. Ci guardiamo intorno camminando per le strade, ed effettivamente vediamo abiti di fogge diversificate, carnagioni e stature fisiche diverse, acconciature di capelli che rispondono a tante mode differenti, chiacchiere nelle più svariate lingue; e poi tutte le fasce d’età dai neonati (pochi) ai sempre più numerosi anziani, persone con disabilità che fanno la spesa o vanno a lavorare accanto a chi corre in tuta e a chi si scatena con il monopattino.
Tante differenze, ma non altrettante occasioni per un incontro reale, che oltrepassi la barriera dell’osservazione distaccata, del “vedo che ci sei, ma non penso che abbiamo qualcosa in comune”.
Una di queste occasioni la offrono le biblioteche di quartiere del Comune di Milano, che porgono ben di più che un libro e un consiglio.
Ce lo racconta la giovane Direttrice della Biblioteca Venezia, dr.ssa Valentina Tresoldi, a cui piace sottolineare che si tratta di attivare e gestire un circolo virtuoso:
- lo spazio fisico viene messo a disposizione insieme con strumenti per renderlo interessante
- questo genera incontri fra persone che non appartengono a gruppi predefiniti
- incontri che a loro volta generano uno spazio mentale: ed è in quest’ultimo che avviene la magia dell’integrazione.
20 e 27 novembre, ore 21, la Diretta di CoachingZone con il patrocinio di Sietar Italia
LE STORIE IN BIBLIOTECA -1 uno spazio fisico per condividere
LE STORIE IN BIBLIOTECA -2 creare lo spazio mentale per integrare davvero
accessibile come sempre dalla pagina Facebook oppure dalla pagina LinkedIn di CoachingZone, gratuitamente e senza prenotazione