Se rispondi che sì, è più o meno un cerchio, è molto probabile che tu sia una persona che convive bene con un certo livello di approssimazione, e che accetta negli altri comportamenti con una certa deviazione dalla norma.
Se rispondi che no, non è affatto un cerchio, è molto probabile che tu sia una persona che dà importanza alle norme e alla precisione, e che si trova a suo agio in situazioni predefinite, che non comportano variazioni rispetto alla consuetudine.
Ce lo spiega una ricerca del Journal of Personality and Social Psychology– riportata in un articolo del Guardian – dove quest’ultimo spinge l’interpretazione oltre: arrivando anche a predire l’orientamento politico liberal oppure conservatore, con una preferenza valoriale per il primo.
Come coach sappiamo che entrambi i poli di questo atteggiamento sono importanti:
- vi sono ruoli specialistici in cui è fondamentale un orientamento al controllo minuzioso, di tipo chirurgico; clausole legali, programmi di IT, strumentazione di sicurezza in generale, analisi di dati, previsione di eventi
- e altri -sia specialistici, sia manageriali sia relazionali- in cui l’accettazione del diverso e della devianza è centrale; per accogliere professionalità diverse, fare problem solving, generare innovazione, utilizzare nuovi punti di vista.
Utilizzando l’approccio olistico della ricerca stessa, e la vicinanza mano-mente che ci suggerisce, possiamo pensare a esercizi di disegno proprio per allenare i coachee nell’aspetto che desiderano sviluppare in se stessi. Un po’ come i bambini a scuola, sì, ma con una particolare attenzione sullo stare dal lato auspicato del continuum precisione-approssimazione. Sulla falsariga del cerchio proposto, e di altre figure geometriche semplici, si può:
- allenarsi all’esattezza, e disegnare le figure curando l’omogeneità del tratto oltre che la perfetta rispondenza al modello proposto.
- allenarsi ad essere volutamente un po’ imprecisi, accettando qualche imperfezione, per privilegiare la velocità pur mantenendo il significato; o addirittura per lasciare spazio a una possibile intuizione, a un punto di vista inaspettato; e aprire una finestra verso la tolleranza dell’incertezza intesa come abilità generale.